venerdì 15 gennaio 2010

Versione IV A

Lettera disperata alla moglie
Cicerone è in esilio lontano dalla moglie e sente la sua mancanza. Teme anche per i figli e per i suoi beni.


O me perditum! O afflictum! Quid enim? Rogem te, ut venias? Mulierem aegram, et corpore et animo confectam. Non rogem? Sine te igitur sim? Opinor, sic agam: si est spes nostri reditus, eam confirmes et rem adiuves; sin, ut ego metuo, transactum est, quoquo modo potes ad me fac venias. Unum hoc scito: si te habebo, non mihi videbor plane perisse. Sed quid Tulliola mea fiet? iam id vos videte: mihi deest consilium. Sed certe, quoquo modo se res habebit, illius misellae et matrimonio et famae serviendum est. Quid? Cicero meus quid aget? iste vero sit in sinu semper et complexu meo. Non queo plura iam scribere: impedit maeror. Tu quid egeris, nescio: utrum aliquid teneas an, quod metuo, plane sis spoliata.
 
 Morfosintassi
1. Rogem (r.1): come hai reso questo congiuntivo in italiano? Individua gli altri congiuntivi indipendenti presenti nel passo e stabilisci il loro valore, sulla base della tua traduzione.
2. Ut venias (r.1): come hai reso questa subordinata? Trova l'altro ut presente nel testo e riconoscine il valore
3. fac venias (r. 3): come hai tradotto questa espressione? Che valore ha?
4. videbor... perisse (r. 4): di quale costruzione di videor si tratta? In quale altro modo può essere costruito questo verbo?
5. Tu... spoliata: individua le interrogative indirette presenti e spiega in che cosa si differenzia la loro struttura

Lessico e retorica:
6. se res habet: cerca attentamente sul dizionario il significato di questa espressione e traducila adeguatamente.
7. Riconosci le allitterazioni presenti nel passo.
8. in sinu... et complexu meo: prova a rendere questa espressione italiana con un'endiadi.

Nessun commento:

Posta un commento