domenica 22 novembre 2009

Sallustio: il ruolo dell'intellettuale

Versioni Sallustio

Le seguenti versioni, da integrare con alcuni brani presenti nel versionario, ci offrono una chiave di lettura delle monografie storiche di Sallustio.


Introduzione ai brani
    Entrambe queste opere si aprono con alcuni capitolo proemiali, accomunati da una notevole continuità di pensiero e argomenti. Si tratta di sezioni a sé stanti, senza legami evidenti con gli argomenti trattati nel resto delle opere, come già notava Quintiliano (3,8,9), il quale, comunque, considerava la scollatura giustificata dal genere letterario; simili esordi, del resto, non erano estranei alla tradizione storiografica ellenistica. Questi capitoli non sono dunque destinati ad introdurre la narrazione dei fatti studiati ma, piuttosto, a fornire al lettore le principali coordinate della mentalità dell’autore e le motivazioni e modalità della sua scrittura storiografica.


    Per lo spirito pratico dei romani, l’attività di chi “scrive storia” è decisamente meno importante e prestigiosa rispetto a quella di chi “fa storia”, di chi si impegna attivamente nella vita dello stato attraverso lo svolgimento di una carriera politica e militare; lo stesso Sallustio approda alla storiografia come ad una sorta di ripiego e solo dopo il forzato abbandono della politica attiva, dovuto presumibilmente agli scandali in cui era stato coinvolto.


    Per questo lo storico, all’inizio delle sue opere, sente l’esigenza di legittimare e giustificare questa scelta. Egli imposta una contrapposizione fra negotium e otium, fra l’impegno politico e l’otium inteso come vita dedita alle attività dell’ingenium (in particolare, la ricerca storica), rivendicando pienamente la “pari dignità” di quest’ultima e l’utilità per lo stato di una ricerca volta ad analizzare le cause storiche della situazione presente. È proprio con la riflessione di Sallustio, insieme con quella contemporanea -e assai più rilevante- di Cicerone, che si fa strada la concezione di un bonum o utile otium, che tanta importanza avrà nell’età imperiale, quando gli spazi per un’azione politica diretta si faranno molto più stretti.







Bellum Catilinae 2 (per mercoledì)
Igitur initio reges -nam in terris nomen imperi id primum fuit- diversi pars ingenium, alii corpus exercebant: etiam tum vita hominum sine cupiditate agitabatur; sua cuique satis placebant. Postea vero quam in Asia Cyrus, in Graecia Lacedaemonii et Athenienses coepere urbis atque nationes subigere, libidinem dominandi causam belli habere, maximam gloriam in maximo imperio putare, tum demum periculo atque negotiis compertum est in bello plurimum ingenium posse. Quod si regum atque imperatorum animi virtus in pace ita ut in bello valeret, aequabilius atque constantius sese res humanae haberent, neque aliud alio ferri neque mutari ac misceri omnia cerneres. Nam imperium facile iis artibus retinetur, quibus initio partum est. Verum ubi pro labore desidia, pro continentia et aequitate libido atque superbia invasere, fortuna simul cum moribus immutatur. Ita imperium semper ad optimum quemque a minus bono transfertur. Quae homines arant navigant aedificant, virtuti omnia parent. Sed multi mortales, dediti ventri atque somno, indocti incultique vitam sicuti peregrinantes transigere; quibus profecto contra naturam corpus voluptati, anima oneri fuit. Eorum ego vitam mortemque iuxta aestimo, quoniam de utraque siletur. Verum enim vero is demum mihi vivere atque frui anima videtur, qui aliquo negotio intentus praeclari facinoris aut artis bonae famam quaerit.


Domande sui testi (per rispondere a queste domande considerate, oltre al brano qui sopra proposto, anche la versione n. 273 a pag. 427)

  1. Ripercorri i punti salienti dell'argomentazione svolta da Sallustio nei capitoli 1-2 del Bellum Catilinae (cioè le due versioni svolte), individuando in particolare gli snodi della discussione e le formule di transizione che servono per passare da un argomento all'altro.


  2. In questi capitoli emergono alcuni concetti importanti per l'ideologia di Sallustio, come quelli di ingenium, virtus, vis: cerca di definirli così come vengono presentati dalle parole dello storico.


  3. Qual è a tuo parere il senso della digressione storico politica svolta da Sallustio nella prima parte del cap. 2? Quali indicazioni relative all'ideale politico dell'autore emergono da essa?


  4. La patina arcaica del lessico è uno dei tratti più evidenti nell'opera di Sallustio. Indica le forme di sapore arcaico o arcaicizzante che rintracci in questi primi due capitoli del Bellum Catilinae. Quali sono i motivi alla base di questa scelta dell'autore?

Bellum Catilinae 4

Io, poi, per quanto mi riguarda, da ragazzo, come molti, fui spinto dalla passione verso l'attività politica, e là molte circostanze mi furono avverse. Infatti, in luogo del pudore, in luogo del disinteresse, in luogo della virtù, contavano sfrontatezza, corruzione, avidità. E benchè il mio animo, non abituato ad una condotta malvagia, rifiutasse questi mali, tuttavia, in mezzo a vizi così grandi, la mia fragile età veniva corrotta dall'ambizione; e nonostante ciò, benchè dissentissi dalle perverse abitudini degli altri, mi tormentava la stessa brama di onore che tormentava gli altri con la maldicenza e l'invidia.
Igitur ubi animus ex multis miseriis atque periculis requievit et mihi relicuam aetatem a re publica procul habendam decrevi, non fuit consilium socordia atque desidia bonum otium conterere, neque vero agrum colendo aut venando, servilibus officiis, intentum aetatem agere; sed a quo incepto studioque me ambitio mala detinuerat, eodem regressus statui res gestas populi Romani carptim, ut quaeque memoria digna videbantur, perscribere, eo magis quod mihi a spe metu partibus rei publicae animus liber erat. Igitur de Catilinae coniuratione quam verissime potero paucis absolvam; nam id facinus in primis ego memorabile existimo sceleris atque periculi novitate. De cuius hominis moribus pauca prius explananda sunt, quam initium narrandi faciam.


Domande sui testi (per rispondere a queste domande considerate, oltre al brano qui sopra proposto, anche la versione n.275 a pag. 428, che trovate già tradotta)


  1. Nei capitoli 3-4 del proemio del Bellum Catilinae sono presenti alcuni dei tratti distintivi della prospettiva storica di Sallustio. sai rintracciarli ed esporli con l tue parole?


  2. Rifletti sulla funzionee il significato, all'interno del contesto proemiale, dello scorcio autobiografico inserito da Sallustio nei capitoli 3-4 del Bellum Cailinae. Qual è a tuo prere l'angolatura prevalente attraverso cui l'autore rilegge la sua vicenda autobiografica?


  3. Come viene definito, nel cpitolo 4, il concetto di bonum otium?


  4. Nei paragrafi conclusivi del proemio, Sallustio espone in maniera stringatama esaustiva alcune delle caratteristiche formali e stilistiche della sua opera storica. Esponi tali caratteristiche, individuando i termini e le formule utilizzate dall'autore per indicarle.


  5. Fai un'analisi stilistica dei capitoli 3-4 del Bellum Catilinae, indicando le varie figure retoriche in essi presenti.




Il proemio del Bellum Iughurtinum: scelta dell’argomento e cause della guerra


Bellum Iughurtinum 5
Bellum scripturus sum, quod populus Romanus cum Iugurtha rege Numidarum gessit, primum quia magnum et atrox variaque victoria fuit, dein quia tunc primum superbiae nobilitatis obviam itum est; quae contentio divina et humana cuncta permiscuit eoque vecordiae processit, ut studiis civilibus bellum atque vastitas Italiae finem faceret. Sed prius quam huiusce modi rei initium expedio, pauca supra repetam, quo ad cognoscendum omnia illustria magis magisque in aperto sint. Bello Punico secundo, quo dux Carthaginiensium Hannibal post magnitudinem nominis Romani Italiae opes maxime attriuerat, Masinissa rex Numidarum in amicitiam receptus a P. Scipione, cui postea Africano cognomen ex virtute fuit, multa et praeclara rei militaris facinora fecerat. Ob quae victis Carthaginiensibus et capto Syphace, cuius in Africa magnum atque late imperium valuit, populus Romanus, quascumque urbis et agros manu ceperat, regi dono dedit. Igitur amicitia Masinissae bona atque honesta nobis permansit. Sed imperi vitaeque eius finis idem fuit. Dein Micipsa filius regnum solus obtinuit Mastanabale et Gulussa fratribus morbo absumptis. Is Adherbalem et Hiempsalem ex sese genuit Iugurthamque filium Mastanabalis fratris, quem Masinissa, quod ortus ex concubina erat, privatum dereliquerat, eodem cultu quo liberos suos domi habuit.


Domande sul testo
  1. Individua e definisci l'argomento centrale affrontato da Sallustio nel Bellum Iugurthinum, utilizzando quanto dice lo storico nel proemio dell'opera.
  2. Confronta questo capitolo del Bellum Iugurthinum con la propositio (cioè l'esposizione dell'argomento) nel capitolo 4 del Bellum Catilinae e individua le affinità formali e le caratteristiche comuni.
  3. Fai l'analisi del periodo dell'intero brano. Qual è la caratteristica prevalente della sintassi in queso capitolo?

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